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Chiesa dei Santi Isidoro ed Eurosia: chiesoletta

Via delle Sette Chiese è una delle strade più famose della Garbatella, lunga circa 3 km e che ricalca parte del percorso che conduceva alle catacombe di San Sebastiano, luogo in cui sembra che nel 258 d.C. fossero stati traslati i resti dei Santi Pietro e Paolo. Era conosciuta in antichità come “Via che da San Paolo va a San Sebastiano” e successivamente come “Via Paradisi”. 
Lungo questa strada sorgono molte chiese e indubbiamente una delle più interessanti, nonché la più piccola, è quella dedicata ai Santi Isidoro ed Eurosia e popolarmente conosciuta come la chiesoletta. 
Come riportato dall’inscrizione visibile sul timpano del portico, fu fatta costruire nel 1818 da monsignor Nicola Maria Nicolai, prelato che a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento fu economista, archeologo e uomo di lettere, proprietario di molti terreni nella medesima zona. L’edificio era inizialmente un casale, riadattato a cappella rurale e dedicato a due santi che ben potevano essere d’aiuto alla popolazione di campagna al tempo ancora numerosa nell’area oggi nota con il nome di Garbatella: Sant’Isidoro l’Agricoltore, protettore dei contadini, e Sant’Eurosia, che tra le altre cose è invocata contro la grandine, uno dei peggiori pericoli per chi lavora la terra. 
La chiesa, inizialmente privata, venne acquistata nel 1924 dagli oratoriani, ovvero sacerdoti che fanno parte della Confederazione dell'oratorio di San Filippo Neri.
Una delle parti più interessanti dell’edificio è sicuramente il portico: è attribuito a Giuseppe Valadier – esiste, infatti, uno schizzo in uno dei taccuini del famoso architetto, custodito alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, che rappresenta la chiesoletta completata, e al suo interno è possibile vedere tre bozzetti a rilievo di gesso attribuiti allo scultore Antonio Canova.
L’interno è un ambiente unico illuminato da quattro finestre poste sui muri laterali. Il pavimento è di ardesia e l’altare in marmi policromi.
Su uno dei lati esterni della piccola chiesa, attualmente annessa alla vicina chiesa di San Filippo Neri in Eurosia costruita quando la chiesoletta diventò insufficiente per i parrocchiani, è presente una meridiana in marmo.

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