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Parco Caduti del Mare 

Sopravvissuto, uno dei 628 su 2021 unità, all’affondamento della corazzata Roma il 9 settembre del 1943 al largo del golfo dell’Asinara in Sardegna, Gaspare Romano viveva proprio nel Municipio VIII – allora ancora Circoscrizione XI – quando propose che il parco senza nome compreso tra via David Salinieri, via Lorenzo da Pietrasanta e Via Giacinto Pullino fosse intitolato proprio a quei caduti in mare il giorno dopo l’armistizio del 1943. La toponomastica di quella zona di Garbatella è, del resto, già in parte legata al mare, poiché i nomi di alcune strade sono ispirati a navigatori e costruttori navali: da Augusto Albini, ammiraglio, a Pantero Pantera, marinaio comasco, passando per Edgardo Ferrati, ingegnere del genio navale.
Quel giorno del settembre 1943 non persero la vita solo molto più della metà dell’equipaggio della Regia Nave Roma, ma anche i cacciatorpediniere Da Noli e Vivaldi – affondati nella stessa data – videro i loro equipaggi decimati. Per questo motivo sembrò giusto ricordare anche chi in mare lasciò la vita e, il 20 maggio 1998, il parco venne destinato a questi caduti.
Gaspare Romano, promotore dell’intitolazione, è anche autore di una poesia dedicata ai suoi compagni d’arme morti per la patria.

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Eroi senza nome
Tu che passi da Via G. Pullino
e dalle Piazze Augusto Albini
e G. Vallari
se entri nel parco leggi:
CADUTI DEL MARE
9 settembre 1943.
Noi siamo in fondo al mare
con le nostre navi.
Tutto ci fu negato dalla
sorte avversa:
le carezze
delle nostre mamme
il conforto delle nostre spose
il grido gioioso dei nostri figli.
Nulla abbiamo chiesto
in ricompensa.
Tutto abbiamo donato alla Patria con amore.
Ricordateci!

 

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