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Parco e Catacombe di Commodilla

Il Parco di Commodilla è accessibile da Via Giovannipoli e da Via delle Sette Chiese e racchiude al suo interno le catacombe omonime, dedicate al culto dei Santi Felice e Adautto, e alcune rovine di età romana in fase di studio.

Felice e Adautto vissero presumibilmente all’epoca dell’imperatore Diocleziano, che promosse alcune fra le più dure persecuzioni ai danni dei cristiani: la storia racconta che furono decapitati e poi sepolti in un terreno di proprietà di una certa Commodilla, da cui il nome del luogo. L’esistenza di una catacomba è nota già dalla fine del 1500, ma, per la definizione della sua antica struttura, bisogna attendere il secolo scorso, quando la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra avviò degli scavi più estesi e sistematici, protrattisi dal 1903 al 1906. Ne emerse una struttura su tre livelli di estensione considerevole, il cui piano intermedio, il più antico, è stato ricavato da una cava di pozzolana verosimilmente all’inizio del IV secolo: difficile infatti pensare a una struttura catacombale più tarda, considerato che l’imperatore Costantino diede libertà di culto ai cristiani nel 313, se non ammettendo la sua costruzione fra il 361 e il 363, sotto il regno di Giuliano l’Apostata, così chiamato perché tentò di restaurare il paganesimo in tutto l’Impero.

Di contro, sono noti lavori di restauro delle catacombe nei secoli successivi per volere papale, a riprova del fatto che il luogo era utilizzato come centro di un culto dedicato ai martiri ivi sepolti, Felice e Adautto, tanto che una piccola basilica sotterranea sorse durante il pontificato di Giovanni I, fra il 523 e il 526, al livello intermedio.

 

Non distanti dall’ingresso delle catacombe, sono interessanti le rovine in opus reticulatum rinvenute durante il rifacimento del parco: si tratta di muri e absidi, oltre a tracce di fondazioni, di ignota funzione ed epoca, da far risalire però all’epoca romana.

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