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Onorio

Costantinopoli, 384 – Ravenna, 423
Onorio era il figlio minore dell’imperatore Teodosio, dal quale ricevette la reggenza dell’Occidente romano, mentre il fratello Arcadio fu sovrano in Oriente. Divenne Augusto, cioè coreggente dell’Impero, nel 393 e due anni dopo, alla morte del padre, ebbe il governo dell’Occidente, dimostrandosi però del tutto inadatto al ruolo.
L’Impero Romano in Occidente era in piena decadenza, ma fu con Onorio che perse definitivamente territori fondamentali come la Britannia, abbandonata nel 410, e divenne preda delle invasioni barbariche. La prima parte del suo regno fu segnata dalla figura del generale Flavio Stilicone, di origine vandala, che Teodosio gli aveva imposto come tutore: fu lui a respingere i tentativi di incursione sempre più frequenti delle popolazioni provenienti dai territori al di là del Reno, sconfiggendo i Visigoti di Alarico a Pollenza (402), Svevi, Alani e Vandali (405) e anche ribelli interni, sebbene nulla poté contro l’usurpatore Costantino III che si appropriò della Gallia. Era riuscito invece a fermare Gildone in Africa, una provincia fondamentale per l’approvvigionamento alimentare dell’Italia, che si era sollevata nel 397.
Tuttavia, i contrasti sempre più forti con Arcadio, imperatore in Oriente, cui Stilicone intendeva sottrarre il controllo dell’Illirico, lo portarono alla lunga a essere inviso a corte, anche a causa dello strapotere di cui il generale godeva. Nonostante Onorio avesse sposato la sua figlia maggiore, Maria, e successivamente alla morte di questa la secondogenita Termanzia, Stilicone venne allontanato da Roma quando impedì all’imperatore ormai adulto di recarsi a Costantinopoli per gestire di persona la successione al trono in Oriente: Arcadio, infatti, morì nel 408, lasciando come erede il nipote Teodosio II, ancora bambino. Stilicone venne fatto uccidere presso Ravenna e i suoi seguaci furono ugualmente massacrati, lasciando l’Impero privo di protezione.
Arrivò così il momento cruciale nella caduta dell’Impero Romano in Occidente: Alarico, già sconfitto otto anni prima, attaccò Roma e vi entrò, saccheggiando la Città Eterna nel 410. Fu un colpo mortale per la società romana, nonostante negli anni successivi il generale Costanzo riuscisse a recuperare la Gallia, ancora in rivolta, e a sedare ulteriori insurrezioni. Oltre alla Britannia, infatti, furono abbandonate progressivamente altre province: la Spagna, alla mercé dei barbari, la si poté riconquistare, ma a prezzo dell’Aquitania, che nel 418 fu concessa al nuovo re dei Visigoti Wallia in cambio del suo aiuto militare. Nacque così il primo regno romano-barbarico, mentre la sorella di Onorio, Galla Placidia, esercitava un sempre maggiore ascendente sull’imperatore, tanto da sposare il generale Costanzo.
Che Onorio, però, non fosse in grado di gestire la situazione era pacifico anche ai suoi contemporanei: oltre alla rigida politica religiosa a favore dei cristiani e in aperta opposizione al paganesimo sulla scia del padre, portò la stessa Galla Placidia a trovarsi in contrasto con lui, tanto che la donna dovette lasciare l’Italia proprio nel momento in cui nuove pressioni dei barbari strappavano definitivamente la Spagna dall’orbita imperiale; quando Onorio morì a Ravenna, all’improvviso, era il 423 e l’Impero Romano in Occidente era ormai sul punto di crollare.

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